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12 ott 2015

Lettere Meridiane di Francesco Bevilacqua

Lettere Meridiane di Francesco BevilacquaLettere meridiane (Cento libri per conoscere la Calabria) è la nuova fatica letteraria di Francesco Bevilacqua.
Il libro, pubblicato da Rubbettino, focalizza l'attenzione su 100 testi letterari, storici, geografici, sociologici, antropologici.
A partire da Berto, fino ad arrivare a Teti.

«Il libro, spiega l’autore nella sua introduzione,  vuol essere un aiuto per i lettori a districarsi nel mare della pubblicistica ce riguarda la regione e, nello stesso tempo, una sorta di guida ragionata (attraverso i commenti ai singoli libri proposti per la lettura alla comprensione della realtà e dei problemi della Calabria, che sono anche, in buona parte, i problemi del Sud Italia. (…)
Cento volumi mi sono sembrati un numero sufficiente per una piccola bibliografia (o biblioteca) essenziale per la Calabria. Ovviamente non sostengo che per capire la Calabria sia necessario leggere tutti e cento i libri da me indicati e nemmeno che basta leggere proprio quelli. È certo però che bisogna leggerne almeno una parte, se davvero si vuole esprimere giudizi meditati. Parlo di “commenti” piuttosto che di recensioni, perché la mia intenzione è stata quella di raccontare la Calabria attraverso i libri, non invece quella di fare analisi critiche dei singoli titoli. (…) I libri commentati si susseguono secondo un ordine arbitrario ma non casuale (…) per collegare e concatenare libri appartenenti a generi diversi ma accumunati, magari, da un argomento o da riferimenti a temi specifici o anche, semplicemente da una labile intuizione. Il tutto – continua Bevilacqua – per rendere la lettura più simile a un cammino, a un percorso variegato, durante il quale si scorge ora un paesaggio vasto e aperto ora uno stretto sentiero, ora uno scorcio particolare.»
La Calabria si è detta , si è parlata, per parafrasare Alvaro, molto di più di quanto si pensi?
Leggete il libro e lo scoprirete. 
Converrete con l'autore, che la Calabra potrà curare i suoi mali, solo ed esclusivamente con ’oikofilia, l’amore per se stessa,contrastando la perdita  dei ricordi dei luoghi e della storia.
In modo tale da avvicinarsi di più alla natura, ormai violata, per rendere il rapporto natura e cultura meno complicato e, magari più sereno.
Solo allora si potrà conoscere, capire e amare la Calabria.
Tanto da cominciare a prendersene cura, come fa un genitore di buon senso con i propri pargoli.

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