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8 nov 2015

“I giorni del massacro. Itri 1911: La camorra contro gli operai sardi” di Antonio Budroni

“I giorni del massacro. Itri 1911: La camorra contro gli operai sardi” di Antonio Budroni
La vicenda, descritta in modo accurato e dettagliato, risale a luglio del 1911.

Protagonista la folla inferocita di Itri, comune allora in provincia di Caserta e, attualmente in quella di Latina.
Tutti contro alcune centinaia di operai sardi, colpevoli di aver detto "NO" alla camorra, che pretendeva una quota del loro salario.

Per la camorra, per la ditta appaltatrice dei lavori di costruzione delle gallerie per il passaggio della linea ferroviaria Roma-Napoli e, per agli amministratori locali, collusi con la camorra,  questa presa di posizione  netta e decisa  da parte degli operai sardi era un ostacolo da travolgere. 
Mai nessuno,si era ribellato alle leggi della malavita organizzata, che dettava legge nel casertano. 

Quindi l'unica soluzione era la sistematica organizzazione del massacro, cominciato con la propaganda xenofoba contro i “sardegnoli”, accusati di tutti i reati che venivano commessi nel piccolo centro, additati all’opinione pubblica come stupratori delle fanciulle locali, attaccabrighe, delinquenti per “indole”.

Il 12 e il 13 luglio, la folla, fomentata dagli amministratori locali e, dai camorristi, mentre le campane suonavano a distesa per chiamare tutti alla caccia “al sardegnolo”, si armava presso il “casino dell’Unione”, dove glia amministratori pubblici avevano ammassato le armi, e si scagliava contro i poveri lavoratori sardi inermi e impreparati. 
L’unica possibilità di salvezza era rappresentata dalla fuga. 
Sul terreno rimasero tre morti, trucidati in maniera bestiale, e decine di feriti.

Tutta la stampa nazionale pubblicò la velina della camorra, addossando le responsabilità della carneficina ai sardi, uniche vittime del linciaggio. 
Solo qualche giorno dopo, grazie al lavoro di controinformazione della Camera del Lavoro di Roma e, del quotidiano di Sassari, la Nuova Sardegna, fu ripristinata la verità sulla strage ,e individuate le responsabilità.

In tutta l’isola si levarono voci di indignazione e di protesta, richieste di giustizia e del ripristino delle regole della civile convivenza. 
Il 30 luglio fu convocata a Cagliari una grande manifestazione regionale, per far arrivare le voci dell’isola al Governo e al Parlamento.

La grande mobilitazione del popolo sardo e delle sue istituzioni favorì il lavoro degli inquirenti e cominciarono ad essere assicurati alla giustizia i primi imputati, tra i quali il sindaco e alcuni assessori
di Itri.

Il processo, con 33 imputati alla sbarra, si concluse nel 1914, con una generale assoluzione decisa dalla giuria popolare della corte d’assise di Napoli.

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