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16 mar 2016

SOTTO IL CIELO PIÙ LARGO DEL MONDO. TRENTA POETI DAUNI: raccolta di poesie 21 marzo Lucera

SOTTO IL CIELO PIÙ LARGO DEL MONDO. TRENTA POETI DAUNI: raccolta di poesie 21 marzo Lucera
Lunedi 21 marzo, alle ore 19,30 presso la Cremeria sita in Lucera in Piazza Duomo n. 18, il Club per l’UNESCO di Lucera e la Cremeria Letteraria presentano: “SOTTO IL CIELO PIÙ LARGO DEL MONDO. TRENTA POETI DAUNI”. La raccolta, curata da Raffaele Niro e Canio Mancuso, rientra nella collana “Quaderni dell’Orsa” dell’Editore Besa.

Il Quaderno dell’Orsa n. 14, l’ennesimo che la casa editrice salentina sperimenta, raccoglie i versi di trenta poeti dauni del 1900: Marino Piazzolla, Francesco Paolo Borazio, Cristanziano Serricchio, Joseph Tusiani, Emanuele Italia, Antonio Cignarella, Giuseppe Bernardo Annese, Giovanni Scarale, Maria Teresa Savino, Michele De Padova, Michele Urrasio, Emilio Coco, Giovanni Dotoli, Vincenzo Luciani, Francesco Granatiero, Antonio Stuppiello, Sergio D’Amaro, Enrico Fraccacreta, Claudio Damiani, Caterina Davinio, Enza Armiento, Vito M. Bonito, Elina Miticocchio, Salvatore Ritrovato, Marco Franco D’Astice, Lucio Toma, Antonio Vigilante, Sergio Pasquandrea, Antonio Bux, Marco Rinaldi.


Numerosi gli interventi critici (di Sergio D’Amaro, Alberto Fraccacreta, Antonio Lillo, Luciano Niro, Plinio Perilli, Salvatore Ritrovato, Paolo Saggese, Cosma Siani, Lucio Toma, Pasquale Vitagliano) e fotografici (Matteo Antonacci, Raffaele Battista, Nicola Loviento, Nicola Ritrovato, Mirko Saracino, Alberto Torchiaro) a corredo dell’antologia.

Come dice Franco Loi, il grande poeta milanese, “la poesia, a differenza di quanto credono in molti, non è un gioco letterario, ma una forma di conoscenza di sé e dell’universo”. Conoscere i poeti nostri conterranei rappresenta infatti uno stimolo in più per conoscere la nostra terra: la Daunia che dal Subappennino porta al Gargano e alle Isole Tremiti, passando per la spianata del Tavoliere; la Daunia che comprende isole e promontori, monti e colline, laghi e mare, fiumi e torrenti, pianura e grotte carsiche, per parlare solo delle emergenze geografiche che abbiamo sotto i nostri occhi, trascurando le vicissitudini storiche e linguistiche di cui siamo impastati, i dati economici e sociologici che condizionano la nostra vita quotidiana e tutto il labirintico giacimento di credenze e di valori che è ‘sepolto’ dentro di noi.

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