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4 giu 2016

A sa Perda ‘e Liana su hi heres ti dana (leggenda sarda)

A sa Perda ‘e Liana su hi heres ti dana (leggenda sarda)
Il monte ha avuto una grande importanza nell’antichità, assumendo maggior fascino e mistero tramite storie popolari e leggende

Una di queste, diffusa soprattutto in Sardegna, nel Nuorese più precisamente, narra che il Tacco calcareo, tra Gairo e Seui, sarebbe una delle porte dell’inferno, da dove, al chiar di luna piena, uscivano diavoli e streghe per mettere nei pasticci i comuni mortali. 


Non solo. In tali occasioni chi desiderava diventare ricco doveva recarsi sul posto ad offrire al demonio la propria anima: in cambio ne avrebbe ricevuto qualunque ricchezza. La gente, quando si accorgeva che una persona diventava ricca velocemente, diceva che era andata a Perda ‘e Liana. Tali racconti leggendari erano ricordati così:
a sa Perda ‘e Liana, su hi heres ti dana!
a Perda ‘e Liana, ciò che chiedi ti danno! (traduzione)

Dice la leggenda, che un giovane d’Oliena vi si recò per chiedere, durante una sera di luna piena, molte ricchezze e, dopo aver camminato a lungo, giunse sul posto al tramonto: il Tonneri era bellissimo ma, in quelle ore e con il sole oramai al crepuscolo, il Tacco calcareo emanava dei colori suggestivi, che diffondevano nell’area una sinistra irrequietudine. 

A mezzanotte, con la luna piena alta nel cielo, vide apparire un gran numero di demoni e streghe che si misero a danzare sulla cima del Torrione. Dopo i primi momenti di smarrimento ed insieme di paura e stupore, si fece coraggio e chiese di poter parlare con il loro capo. Gli fu indicato uno più grosso degli altri che stava facendo girare in tondo un asinello come se fosse ad una macina. 

Il dorso di questo era appesantito da una grossa bisaccia colma di monete d’oro che facevano un gran tintinnare fragoroso ad ogni passo dell’animale. Quando il capo di demoni con i suoi occhi che sembravano tizzoni ardenti fissò il giovane attendendo che questo gli offrisse l’anima in cambio della bisaccia ricolma dell’oro, costui, assalito dal terrore, invocò il cielo esclamando:

Gesusu, Maria e Giuseppi! Eita esti custa camarada!  
Santa Giulia avocada, Bogamindi de mesu!

Gesù, Maria e Giuseppe! Che cos’è questa disgrazia!
Santa Giulia ti invoco, Toglimi da mezzo ai guai!
(traduzione)

A quelle parole, tutti i demoni e le streghe scomparvero come fossero stati inghiottiti dalle rocce ed il malcapitato giovane pote' tornare a casa più povero di prima, ma senza aver venduto l’anima al diavolo. 

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