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24 ott 2016

Antoni van Leeuwenhoek: doodle di Google ricorda il microbiologo

Antoni van Leeuwenhoek: doodle di Google ricorda il microbiologo
Antoni van Leeuwenhoek, nel doodle di Google, a lui dedicato oggi ( 24/10/2016), tiene un microscopio e, lo punta sulla scritta 'Google'.
Improvvisamente, le lettere si illuminano diventano'animaletti', come lui stesso definì protozoi, spermatozoi e batteri, la prima volta che li osservò. Era il 1674.   

Google celebra i 384 anni dalla nascita del naturalista olandese, uno dei fondatori della mocrobiologia. Antoni van Leeuwenhoek iniziò a interessarsi di ricerche mirco-grafiche intorno ai quarant'anni, quando per osservare muffe e pidocchi si ritrovò a progettare microscopi con lenti più potenti di quelle in circolazione. 


Il suo genio non restò inosservato al mondo accademico europeo e i suoi strumenti, che in precisione e potenza permettevano un ingrandimento 270 volte superiore a quelli dell'epoca, ne fecero un pioniere dell'osservazione di micro-organismi. Innovative anche le tecniche di osservazione, con l'uso di specchi riflettenti e fonti di illuminazione artificiale come le candele.

Nel Doodle animato, il ricercatore analizza una goccia d'acqua, prelevata presso un lago olandese ed inviata alla Royal Society di Londra.
Essa conteneva "gli 'animaletti' che oggi conosciamo tutti come batteri e altri microbi. Tra i meriti di Antoni van Leeuwenhoek,  non dobbiamo dimenticarci quello di aver identificato i globuli del sangue e, aver analizzato accuratamente la struttura dei tessuti animali e vegetali.

A Leeuwenhoek si deve la prima esatta descrizione della struttura lamellare del cristallino. Ma la scoperta per cui è principalmente ricordato e che lo ha reso noto in Europa è quella riguardante gli "animaletti" rilevati in una serie di osservazioni sperimentali condotte sui liquidi piu' diversi. 

In questo modo sono nate la protozoologia e la batteriologia. Un grande valore storico hanno le lettere indirizzate da Leeuwenhoek alla Royal Society e allo zoologo Constantijn Huygens, che hanno permesso di seguire l'evoluzione di questa appassionata ricerca iniziata ufficialmente nel 1674, con la memoria sui ritrovamenti in acqua dolce, e proseguita ininterrottamente attraverso continui approfondimenti fino alla vigilia della sua morte, avvenuta il 26 agosto 1723. 

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