C'era una volta una ragazza, figlia di contadini, così pigra che sua madre non era riuscita ad insegnarle a filare. Era molto bella, ed il suo unico passatempo era andarsene a zonzo per i boschi o guardare i ruscelli scorrere, malgrado la madre la rimproverasse in continuazione.
Un giorno la madre perse la pazienza, le diede in mano sette matasse di lana e le disse: Dovrai filarla entro tre giorni, altrimenti ti caccerò di casa!
La ragazza capì che la madre faceva sul serio e così provò a mettersi al lavoro: ma in breve tempo le sue manine si riempirono di calli e la sua bocca, a forza di tagliare il filo, si rovinò.
Così la ragazza decise di non proseguire il lavoro e di ritornarsene a spasso.
Giunta vicino ad un torrente, vide una minuscola vecchina, tutta deforme dagli anni e dal lavoro, che filava. Siete molto brava, nonna, disse la ragazza, non è che potreste darmi una mano con il mio lavoro?
Portamelo qui ed io ti aiuterò!, disse la vecchina. La ragazza le portò la lana e la vecchina sparì di colpo. Per un po' la nostra protagonista la aspettò, poi si addormentò. Si svegliò che era già verso sera, ed avvicinandosi ad una roccia vicino ad un ruscello, sentì una voce che diceva: La bimba che dorme sulla collina non sa che il mio nome è Habetrot.
Nella roccia c'era un buco: lei guardò dentro e vide che dava su una caverna in cui la piccola vecchina stata filando tutta la sua lana, con l'aiuto di altre due minuscole vecchine come lei, deformate anche loro dagli anni e dal lavoro.
Dopo poco la vecchina uscì dalla caverna e consegnò alla ragazza la lana pronta. La ragazza tornò a casa, mangiò sette cosce di pollo che trovò vicino al fuoco per lei e si mise a dormire. L'indomani mattina la madre fu molto contenta nel vedere che aveva fatto il lavoro e cominciò a canticchiare tra sé: Mia figlia ha filato sette matasse di lana, mia figlia ha filato sette matasse di lana!
Un nobile di quelle terre stava andando a spasso quando sentì quella donna che cantava: si affacciò per vedere se era tutto vero, e oltre la lana filava vide anche la figlia della donna, che era talmente bella che se ne innamorò subito e la chiese in moglie. Ma poco dopo ricominciò con la storia della lana da filare.
La ragazza, disperata, andò da Habetrot, che le disse: Porta il tuo fidanzato qui! La ragazza portò il giovane lì e si trovarono di fronte a tre vecchine sformate. Il giovane chiese: Perché siete così brutte? Perché è una vita che filiamo! Allora il nobile decise che la sua fidanzata non avrebbe più filato. I due ragazzi si sposarono e vissero felici e contenti, con Habetrot e le sue sorelle che si occupavano delle faccende di casa.
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