S'i fosse fuoco, arderei 'l mondo;
s'i fosse vento, lo tempestarei;
s'i fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i fosse Dio, mandereil' en profondo;
s'i fosse papa, allor serei giocondo,
ché tutti cristiani imbrigarei;
s'i fosse 'mperator, ben lo farei
a tutti tagliarei lo capo a tondo.
S'i fosse morte, andarei a mi' padre;
s'i fosse vita, non starei con lui; similemente faria da mi' madre.
Si fosse Cecco com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
le zoppe e vecchie lasserei altrui.
Cenni su autore e Opera
Autore: Cecco Angiolieri
Titolo dell'Opera: Rime
Data: Tra la fine del XIII e l'inizio del XIV sec.
Genere: Poesia lirica
Forma metrica: Sonetto con rime incrociate nelle quartine e, alternate nelle terzine.
Traduzione
Se io fossi fuoco, brucerei il mondo; se fossi vento, gli manderei una tempesta; se fossi acqua, lo annegherei; se fossi Dio, lo farei sprofondare; se fossi il Papa, allora sarei felice, perché metterei nei guai tutti i cristiani; se fossi l’imperatore, lo farei senz’altro: taglierei la testa a tutti quelli che mi stanno intorno. Se fossi la morte, andrei da mio padre; se fossi la vita, non starei insieme a lui: lo stesso farei con mia madre. Se fossi Cecco, come in effetti sono e sono sempre stato, prenderei le donne giovani e belle e lascerei agli altri le vecchie e brutte.
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