Il percorso, tuttavia, non è segnato, non ci sono bandierine o corde di recinzione.
I concorrenti devono attraversare alcuni punti prestabiliti, dove c'è una punzonatura di controllo e, arrivare al traguardo nel minor tempo possibile.
Ognuno sceglie il tragitto che vuole.
Può percorrere un comodo sentiero che consente di correre veloce, ma che allunga la strada: oppure introdursi nel bosco e abbreviare il percorso, faticando di più.
A decidere saranno l'intelligenza, l'esperienza e, lo spirito d'osservazione.
Nelle gare di orientamento non è solo la velocità a determinare il vincitore, sono fattori importanti l'interpretazione corretta delle istruzioni e l'abilità nell'uso della bussola.
E' necessario riflettere prima di scegliere l'itinerario da seguire.
Vince chi completa il percorso nel minor tempo.
Lo sport dell'orientamento nacque in Scandinavia, nel 1889 e, in seguito si diffuse nel resto d'Europa.
Esso coinvolse un numero sempre maggiore di appassionati.
In una gara svoltasi nel luglio 1983 parteciparono 22.510 concorrenti.
Dal 1976 si è costituito il Comitato Italiano Sport nella Natura e Orientamento,
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