L'autore è l'io-narrante, che trasmette pensieri e parole che percorrono spazi temporali diversi tra loro. Federico Li Calzi, essendo un poeta dell'anima, sa trasmettere in modo dicotomico le emozioni. A volte irruente e di tanto in tanto più caute.
I componimenti sono incentrati principalmente sul rimpianto ( " ...Troppe le cose che ho perso, tante le cose che ho detto, molte rimangono ferme, perse nella stretta dei fatti").
Ma c'è spazio anche per la nostalgia di un amore passato, di periodi sereni e spensierati, molto gioviali e adolescenziali.
Prepotente si insinua la speranza: " tu sei la speranza che viene, la melodia astratta, nel chiuso cerchio della tua stanza, la fragranza tenue che irrompe al mattino, come un sole vicino, un percorso continuo, un breve sorriso, sulla faccia straccia dei giorni che vivi.")
Le dittologie, presenti nelle poesie, sono sapientemente usate per enfatizzare e ricreare un mondo interiore, che serve a far riflettere e che potrebbe far parte di ognuno di noi.
Vi consiglio miei cari lettori la lettura di questa interessante antologia e rinnovo i cari saluti e la stima che nutro verso Federico, che ringrazio per avermi dato l'opportunità di recensire le sue opere nel mio blog.
Nessun commento:
Posta un commento