Un pastore di Isili era padre tre figlie, delle quali due godevano di ottima salute, belle e felici.
La minore, invece, era sempre ammalata, pallida come un cencio e, infreddolita anche nei mesi più caldi. La chiamavano Friorosa, che significa appunto infreddolita.
Ogni lavoro, persino il più piccolo, le costava una grande fatica e questo la addolorava molto, perché avrebbe voluto dare una mano in famiglia. Con il pastore e le tre ragazze viveva anche un loro giovane parente, di bell’aspetto e dal carattere gioviale.
Le figlie maggiori lo circondavano di tante attenzioni, e un giorno Friorosa decise di non essere da meno: cercò di lavargli una camicia ma, una volta toccata l’acqua gelata del pozzo, le mani le divennero livide e non riuscì a muovere le dita per ore e ore.
Qualche settimana più tardi, Friorosa provò ad accarezzare il viso del giovane; questi provò un forte brivido di freddo e lei scappò via imbarazzata e addolorata. Sempre più rinchiusa in se stessa, la ragazza piangeva e invocava Dio perché le desse almeno un’opportunità per sentirsi utile e provare un po’ di gioia.
Un bel giorno d’estate, si unì ai familiari e al parente per recarsi in gita vicino alla chiesetta di San Sebastiano, dove c’era una fonte d’acqua. Partirono in grande allegria, cantando e ridendo. Ma, dopo ore di marcia, non riuscirono a trovare la fonte, e neppure la chiesetta campestre: cercarono e cercarono, ma non trovarono la strada per arrivarci.
Iniziarono a preoccuparsi e, affaticati anche a causa del caldo, stramazzarono a terra.
Friorosa disse loro: “Andate a cercare un ruscello al quale attingere l’acqua. Io vi aspetterò qui: sono esausta”. In effetti, aveva sopportato più di quanto le consentissero le sue forze, ma non aveva voluto guastare la giornata di festa.
Si sedette accanto a un grande masso di granito e, dispiaciuta per ciò che stava accadendo, pregò Dio di tramutarla in una fonte d’acqua: “Sono fredda come la neve, rendimi utile almeno stavolta. Signore, fai che possa sciogliermi e tramutarmi in acqua, così potranno dissetarsi”.
Il miracolo si compì e, quando i familiari tornarono sfiniti alla roccia, trovarono una fonte che prima non avevano veduto. Bevvero l’acqua freschissima che sgorgava dal granito ma, quando cercarono Friorosa, non la trovarono.
Ancora oggi, c’è chi è disposto a giurare che, nelle campagne di Isili, da qualche parte ci sia una fonte di acqua sovrastata da un masso di granito.
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