Masthead Native

24 lug 2017

Telefonia: Stop alla fatturazione dei 28 giorni

Telefonia: Stop alla fatturazione dei 28 giorni
Le compagnie telefoniche hanno tempo 90 giorni per adeguarsi alle nuove disposizioni imposte dall'Authority . 
Stop alla fatturazione dei 28 giorni, quindi? 

Da tempo le compagnie telefoniche per i contratti di telefoni mobile fatturano calcolando un mese in 28 giorni, questo, produce un ulteriore mese, in pratica un anno per le compagnie telefoniche è diventato di 13 mesi. 


E' chiaro dunque, così facendo, il pagamento delle fatture, vengono calcolati in 13 mesi, una tredicesima, insomma, calcolata a danno dei consumatori. Da circa un anno, ad aprile del 2016, le compagnie telefoniche hanno iniziato a fare questi conteggi non solo sulla linea mobile, hanno pensato bene di spostarlo anche sulla linea fissa. 

Il danno pressappoco calcolato sui contratti mobili, si aggira all'incirca dello 8,6% in più di quanto dovuto regolarmente se si fosse mantenuta la fatturazione regolare e cioè di 12 mesi. Sulla linea fissa, ad aprile del 2016 alcune compagnie hanno già applicato la fatturazione considerando 28 giorni in un mese e ad aprile 2017 anche altre compagnie si sarebbero aggiunti. Chi ovviamente poi, a pagare le spese sono sempre i consumatori. 

Le battaglie contro le compagnie telefoniche sono iniziate sin da subito, molte sono le Associazioni di Consumatori, che hanno tutelato gli utenti, finalmente adesso, possiamo dire che sono state recepite, infatti l'AGCOM ha finalmente imposto a tutte le compagnie telefoniche di adeguarsi e quindi fatturare in un modo corretto considerando in un anno 12 mesi non più 13. 

Ma come ovvio che sia, c'è chi ha gradito questo intervento, e questo riguarda tutti i consumatori e le associazioni dei consumatori, e c'è chi invece, sicuramente, impugnerà tale provvedimento. Il fatto è che le compagnie avranno il termine di 90 giorni per adeguarsi e fatturate in modo corretto, nel caso di mancata ottemperanza saranno aperti diversi contenziosi con le compagnie con migliaia di richieste di rimborso. 

L' Associazione di categoria degli operatori telefonici AssTel ha giudicato la delibera Agcom priva di basi giuridiche. In base al quadro normativo, tutt'ora vigente, l'associazione ricorda che l'Authority non ha alcun potere di disciplinare il contenuto dei rapporti contrattuali fra operatori e clienti, quale ad esempio i rinnovi contrattuali, i modi e i cicli di fatturazione, è suo compito invece, intervenire a tutela dei consumatori in materia di trasparenza e informazione. 

Dunque, in via di massima, il consumatore che non voglia rimanere con una compagnia, ha sempre il diritto di recedere dal contratto. Ora però, l'Agcom ha vietato l'emissione della bolletta ogni 4 settimane per la telefonia fissa, ordinando alle compagnie di fatturare ogni fine mese. 

Dalla delibera pubblicata a dicembre n. 252 del 2016 dall'Agcom , emerge, che già su questa tematica è stata avviata una consultazione tra operatori e associazioni di consumatori, inoltre, si legge, che l'authority non interviene sui rincari già avvenuti a causa della pratica di rinnovare le opzioni dei piani tariffari ogni quattro settimane invece che ogni mese. 

Anzi, viene confermata che per la telefonia mobile la cadenza di fatturazione non può essere inferiore a quattro settimane, al contrario invece per quanto riguarda la telefonia fissa, infatti, per quest'ultima, la cadenza di fatturazione deve essere almeno su base mensile calcolata in 30 giorni. Insomma, chi avrà sottoscritto un'offerta mobile da sola, prevarrà la fatturazione ogni 28 giorni, chi invece nell'offerta, oltre al mobile includerà anche il fisso, la fatturazione sarà regolare a fine mese. 

Vedremo più avanti gli sviluppi di questa vicenda e ci auguriamo sempre, che il Consumatore abbia la meglio. 

Articolo a firma del responsabile Agostino Curiale che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: palermo1@euroconsumatori.eu

Nessun commento:

Posta un commento