«Torno dal medico spiegando che stavo ancora male. Lui mi dice: "va bene, per farti stare tranquilla ti faccio fare le analisi del sangue". Mi va bene, ma penso: "giusto per farmi contenta?" Faccio le analisi e torno dal dottore, che dopo averle lette afferma che va tutto bene, tranne la funzionalità renale. Per prima cosa pensa a un errore...».
Nato come testo della tesi di laurea, diventa ora condivisione di una convinzione profonda: il malato è una persona che il terapeuta deve ascoltare con attenzione perché il percorso clinico sia efficace. Raccontare la propria storia, e non solo la malattia, apre nuovi orizzonti sul modo di vivere i rapporti con gli altri e con il proprio ambiente, dal momento che la malattia pone delle condizioni e costringe a un diverso modo di affrontare la vita.
Sono storie vere che testimoniano che noi siamo più che la semplice malattia.
Prefazione di Cleto Corposanto.
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