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18 set 2018

1938: Promulgazione Leggi razziali in Italia

1938: Promulgazione Leggi razziali in Italia
Le leggi razziali fasciste furono un insieme di provvedimenti legislativi e amministrativi (leggi, ordinanze, circolari) applicati in Italia fra il 1938 e il primo quinquennio degli anni quaranta, inizialmente dal regime fascista e, poi dalla Repubblica Sociale Italiana. 

Esse furono rivolte prevalentemente contro le persone di religione ebraica. Il loro contenuto fu annunciato per la prima volta il 18 settembre 1938 a Trieste da Benito Mussolini, da un palco posto davanti al Municipio in Piazza Unità d'Italia, in occasione di una sua visita alla città. 

Furono abrogate con i regi decreti-legge n. 25 e 26 del 20 gennaio 1944, emanati durante il Regno del Sud. 


Nell'80esimo anniversario dell'annuncio della promulgazione delle leggi razziali, il presidente del Consiglio, Conte ammonisce: iniziò "una persecuzione di tantissimi innocenti. A 80 anni dall'accaduto dobbiamo serbare memoria di questa ferita. Ricordare per non dimenticare". 

L'annuncio fu fatto da Mussolini a Trieste: l'autunno del 1938 vede l'allontanamento dalle scuole di studenti e docenti ebrei e il licenziamento dei dipendenti pubblici. Tra le misure, la confisca dei beni di proprietà di ebrei e il divieto di matrimoni "misti".

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