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ITALO SVEVO, pseudonimo di Ettore Schmitz, nacque a Trieste
il 19 dicembre 1861. Fu lo stesso Italo Svevo a spiegare le ragioni
del suo pseudonimo: Italo per simboleggiare «l’italianità del suo sentire»,
Svevo per «il germanesimo della sua educazione».
Nel 1892 pubblicò
a proprie spese e senza alcun successo il romanzo Una vita. Nel 1896
Italo Svevo sposò la cugina Livia Veneziani. Era figlia di un ricco industriale, e tre anni dopo iniziò a lavorare nell’azienda del suocero.
Nel frattempo aveva scritto un secondo romanzo,
Senilità, che uscì nel 1898 con lo stesso esito negativo del primo.
La sua nuova condizione di dirigente industriale prevedeva numerosi
viaggi d’affari in Europa.
Pertanto Italo Svevo iniziò a seguire lezioni
private d’inglese dall’allora sconosciuto James Joyce, che faceva
l’insegnante a Trieste. Tornò a scrivere e nel 1923 pubblicò
La coscienza di Zeno.
Il romanzo ebbe un vasto successo, grazie
ai giudizi positivi di Joyce, dei critici francesi Larbaud e Cremieux,
e in Italia, di Eugenio Montale. Il periodo di esaltante successo, con
la riscoperta dei romanzi giovanili e il nuovo fervore creativo dello scrittore, fu però breve. Italo Svevo infatti morì il 13 settembre 1928
per un incidente automobilistico
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