Una leggenda, narrata sia da Croce che da Dumas, racconta della presenza di un coccodrillo famelico in una delle fosse del Maschio Angioino.
Usata per rinchiudere i prigionieri da punire più rigidamente, divenne un luogo misterioso perché questi scomparivano senza motivo apparente, finché non si scoprì la presenza dell’animale.
Si dice che giunse a Napoli dall’Egitto con la Regina Giovanna II che lo sfruttava per dargli in pasto gli amanti che voleva eliminare.
Da allora, vi si fece ricorso per far sparire le persone più scomode al regno, ma fu Ferrante d’Aragona a farlo uccidere soffocandolo con una coscia di cavallo.
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