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27 dic 2020

Il mese più lungo di Giovanni Titta Rosa


Gennaio, dopo la Befana, è un mese senza feste, e perciò pare più lungo, non passa mai. 

Si sente crescere addosso il fungo della noia; e allora l'unica è ancora starsene in casa a preparare pali nuovi per le vigne, fare arrotare dal fabbro qualche arnese da taglio, o governare e strigliare le bestie che non fanno che mangiare, ruminare e dormire. 

Le notti sono lunghe; anche se si sono scorciate quasi di un'ora, non pare; i galli chiamano l'alba che non arriva e il giorno fatica ancora a svegliarsi. Senza la speranza del sole che pare una cosa dimenticata, il paese sta rattrappito sotto il gelo e sembra più vecchio e rugoso, coi suoi muri anneriti e screpolati dal gelo.

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