La notte di San Silvestro in alcuni paesi della Calabria si usa ancora dar fuoco ad un falò di legna e fra canti e danze attendere la mezzanotte per lo scambio del bacio fra parenti.
Il fuoco trasforma in cenere tutto quanto è vecchio, cancellando ogni traccia di contrarietà.
Ma di solito la veglia si fa nelle famiglie, dove si svolgono scene commoventi nel ricordo degli assenti e soprattutto dei morti.
Poi si intona il canto della strina, melopea da principio briosa, quindi monotona, che viene ripetuta da un gruppo di giovani al suono della ciaramella e della fisarmonica, girando, come in Sicilia, di casa in casa per chiedere la strenna.
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