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4 lug 2023

Anima spezzata di Akira Mizubayashi

Tokyo, 1938. Quattro musicisti dilettanti, appassionati di musica classica occidentale, si incontrano regolarmente al Centro Culturale per suonare. Il quartetto è formato dal giapponese Yu, insegnante di inglese, e tre studenti cinesi: Yanfen, Cheng e Kang. 

Questi ultimi sono rimasti a Tokyo nonostante l’invasione giapponese della Cina e la spirale di violenza e odio che aveva provocato. Un giorno, però, la musica è brutalmente interrotta dall’irruzione di alcuni militari. Il violino di Yu viene distrutto da un soldato e i quattro, sospettati di complottare contro l’Impero, vengono arrestati. Nascosto in un armadio, Rei, il figlio undicenne di Yu, ha assistito alla scena, ma sfugge alla violenza dei soldati grazie al tenente Kurokami che, invece di denunciarlo, lo lascia andare e gli affida il violino del padre ormai in pezzi. 

Questo evento costituisce per Rei la prima ferita che segnerà tutta la sua vita. Giunto in Europa grazie a un amico francese del padre che lo adotta, diventa uno dei più bravi liutai del mondo. Quando, ormai anziano, viene a conoscenza di una giovane e talentuosissima violinista giapponese che, in un’intervista, aveva dichiarato che l’amore per lo strumento le era stato tramandato da un nonno militare, incuriosito dalla coincidenza, decide di scriverle. 

Rei conoscerà così Midori, nipote del tenente Kurokami che lo aveva graziato, e, insieme a lei, riscoprirà la storia della scomparsa del padre e dell’uomo che, in quell’occasione, gli aveva salvato la vita. 

“Anima spezzata” è un romanzo commovente e delicato che affronta le questioni della memoria, dello sradicamento e della difficile elaborazione del lutto. Una trama che unisce Oriente e Occidente, tra l’alba della Seconda guerra mondiale e il nostro presente. In questo libro di Akira Mizubayashi, letteratura e musica diventano la materia stessa della vita, arrivando a sfidare la morte e il tempo che passa.

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