Selin ha superato, in tutti i sensi, il primo anno di Harvard ed è tornata dalla campagna ungherese dove ha soggiornato per un programma estivo illuminante sotto molti punti di vista, tranne l'unico che le interessava: Ivan.
Il brillante matematico ungherese, enigmatico ed impossibile, con cui Selin ha avuto un'insolita relazione online, ormai volato a Berkeley per proseguire gli studi.
Ma, ora che è iniziato il secondo anno, Selin è decisa a non perdere tempo - ogni cosa alla sua età ha un carattere d'urgenza - e a non lasciare nulla di intentato. Per iniziare al meglio, sceglie di seguire le lezioni di letteratura sul caso.
Cercando in libreria i testi per il corso, Selin nota Aut-Aut e rimane colpita dall'affermazione che campeggia in quarta: «E quindi, o si vive esteticamente o si vive eticamente».