L’autrice narra la storia di Luz, una giovane argentina che, alla nascita del figlio, inizia a nutrire dei sospetti sull’identità di quella che ha sempre chiamato mamma.
Infatti, durante il regime militare (1976-1983) le dissidenti incinta, che venivano sequestrate non subivano lo stesso trattamento riservato ai compagni.
La loro tortura, però, non era da meno.
Le donna incinta portavano a termine la gravidanza con la consapevolezza che, subito dopo la gestazione, sarebbero morte o scomparse e, purtroppo, i loro figli sarebbero diventati i figli delle famiglie dei militari.
La lotta delle Madri di Plaza de Mayo è diventata negli anni anche la lotta delle Nonne, le Abuelas, che cercano i nipoti rapiti per rendergli l’identità rubata.
Luz inizia il suo viaggio alla ricerca della verità che la metterà di fronte al dramma dei desaparecidos e all’orrore della dittatura militare.
Un viaggio nella storia dell’Argentina e un viaggio intimo e personale alla ricerca di se stessa.
Un romanzo ben scritto dal ritmo incalzante, intenso, crudo, drammatico e commovente al tempo stesso.
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