Elie Wiesel è morto: la notizia è stata resa nota da Yad Vashem, Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Israele.
Fu un ardente difensore della memoria dell'Olocausto, attraverso l'educazione.
Nato in una famiglia ultraortodossa ebrea in Transilvania, nella località ungherese di Sighet, attuale Romania, il 30 settembre 1928, dal 1963 era cittadino americano.
Fu autore di 57 libri, tra i quali "La notte", un racconto basato sulla sua personale esperienza di prigioniero nei campi di concentramento di Auschwitz, Buna e Buchenwald.
Secondo il quotidiano Yediot Aharonot, il decesso è avvenuto a New York.
Quando fu insignito del Nobel, nel 1986, il Comitato Norvegese dei Premi Nobel lo chiamò "messaggero per l'umanità" e lo premiò per il suo "lavoro pratico per la causa della pace".
Il premier israeliano, Benyamin Netanyahu : "Ha dato espressione alla vittoria dello spirito umano sulla crudeltà e il diavolo attraverso la sua straordinaria personalità e i suoi affascinanti libri".
"Elie Wiesel ha insegnato a non restare in silenzio di fronte all'ingiustizia", ha detto il presidente del World Jewish Congress Ronald Lauder, definendo lo scrittore "un faro di luce" verso il quale il mondo ebraico "ha un enorme debito di gratitudine".
Lauder ha ricordato le parole di Wiesel: "Mai dormire di fronte alle ingiustizie. Lui non dormì mai e svegliò altri quando vedeva ingiustizie. Lui, che era sopravvissuto all'Olocausto, sapeva di cosa parlava quando sollevò il dramma di chi era perseguitato in Ruanda, o nella ex Jugoslavia o in altre parti del mondo".
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