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26 ago 2018

Apollo: dio della musica

Apollo: dio della musica
Apollo, dio della musica e delle arti, figlio di Zeus e di Latona, vive per metà dell'anno nel paese degli Iperborei, che non conoscono malattie nè vecchiaia, per l'altra metà nell'Olimpo, dove porta luce e gioia. Ma un giorno...

Zeus puniva sempre la superbia. Così fulminò Asclepio, figlio d'Apollo, che conosceva tutti i segreti dell'arte medica e voleva addirittura provare a sconfiggere la morte. Apollo, adirato col padre per l'uccisione di Asclepio, decise di abbandonare l'Olimpo e si rifugiò presso il suo amico Admeto, re di Tessaglia.

Per nove anni il dio si comportò come un semplice pastore, pascolando le giovenche del re e suonando il flauto nei verdi pascoli. Ma la sua tranquillità venne turbata da un altro dio, Ermes, protettore dei ladri e ladro lui stesso.



Un pomeriggio, vedendo Apollo addormentato, gli rubò ben cinquanta giovenche e se le portò via una dopo l'altra trascinandole per la coda, in modo che le orme degli animali sembravano avvicinarsi al divino pastore e non allontanarsi. Apollo si svegliò e cominciò a guardarsi intorno infuriato : chi gli aveva rubato le giovenche ? Nonostante le orme ingannevoli, riuscì a raggiungere Ermes, che dormiva beato nella grotta di sua madre Maia. "Sei stato tu!" gridò Apollo."Restituiscimi le giovenche!". Gli animali erano ben nascosti ed Ermes faceva l'innocente calunniato. 

Allora Apollo lo trascinò dal padre Zeus, che scoppiò in una risata : dall'Olimpo aveva visto tutto. E poiché lo ritenne giusto, impose al giovane ladro di restituire il maltolto. Ermes obbedì. Non solo, ma per farsi perdonare regalò ad Apollo una meravigliosa cetra che aveva ricavato dal guscio di una testuggine. Felicissimo di quel dono, Apollo si riappacificò con Ermes, lo abbracciò e da quel giorno portò sempre con sé la cetra, deliziando uomini e dei con la sua musica.

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