Figlio di Glauco, re di Corinto, Bellerofonte è il pupillo di Poseidone, che gli regala Pegaso, il cavallo alato nato dal sangue della Medusa.
L'eroe non riesce a domarlo, ma in sogno Atena gli mostra una briglia d'oro. Bellerofonte ne fa una uguale e sottomette Pegaso.
Bellerofonte era ospite di Preto, re di Tirinto, quando la regina Antea s'innamorò di lui. Furiosa per essere stata respinta, Antea chiese al marito di ucciderlo. Preto, che non voleva farlo personalmente, inviò Bellerofonte dal suocero, Giobate, con una lettera in cui gli diceva di uccidere il giovane che l'avrebbe consegnata.
Ma il vecchio Giobate non volle avere sulla coscienza il giovane ospite. Così gli chiese di uccidere la Chimera, un mostro dalla testa di leone, il corpo di cavallo e la coda di serpente. Era sicuro che sarebbe stato il mostro a liberarlo da Bellerofonte.
L'eroe balzò sul cavallo alato, armato di arco e di lancia, e volò verso l'alto.
Finalmente scorse il mostro, che gli andò incontro vomitando fiamme dalle fauci. Dall'alto l'eroe scagliava sulla Chimera frecce su frecce, ma inutilmente.
Allora calò in picchiata e le ficcò la lancia nella gola. La punta dell'arma, che era di piombo, col calore fuse e uccise il mostro.
Bellerofonte tornò trionfante da Giobate. Sorpreso di rivederlo, il vecchio re gli affidò altri pericolosissimi incarichi, dai quali ogni volta l'eroe tornava vincitore. Alla fine il re gli mostrò la lettera di Preto.
"Ecco perché volevo la tua morte" gli disse. "Ma adesso ho capito che eri vittima di una calunnia. Perdonami, se puoi. In segno di amicizia ti offro in moglie mia figlia minore".
"E bella come Antea, ma molto, molto più buona..."
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