Google in onore del Gay Pride. A esattamente 50 anni dalla prima manifestazione della comunità LGBT, avvenuta in quel di New York, Big G celebra il movimento arcobaleno, dedicandogli la propria prima pagina. Una causa a cui si sono uniti anche i reali d’Inghilterra, e precisamente il principe Harry e la moglie Meghan Markle, divenuti genitori soltanto poche settimane fa.
I duchi di Sussex hanno voluto celebrare il mese del Pride, spiegando che nei giorni che verranno saranno impegnati in numerosi progetti nella lotta contro l’omofobia.
«Continuando la tradizione di ruotare gli account che seguiamo sulla base di un tema sociale che ci tocca – il messaggio social di Harry e Meghan – questo mese parliamo “con orgoglio” del PRIDE. Questo mese accendiamo i riflettori sulla comunità LGBT, le nuove associazioni e quelle più vecchie, i loro amici e le loro famiglie. Tutti coloro che aiutano a riflettere sul passato e sperano in un futuro più inclusivo. Noi siamo con voi e vi supportiamo. Perché è davvero semplice: love is love».
Un Doodle speciale quello mostrato quest’oggi da Google. In occasione dei 50 anni dal primo Gay Pride, la parata organizzata dalle persone omosessuali nel 1969 a New York per alzare la voce e far valere i propri diritti, il gigante di Mountain View ha realizzato una “home page” apposita con loghi modificati per l’evento.
Non è solo Google a ricordare i 50 anni di lotte dei gay, ma sono numerosi gli eventi che si sono tenuti in questi giorni in ogni angolo della terra. Uno dei più apprezzati è stato senza dubbio quello avvenuto nel parco di Disneyland Paris, dove in occasione della parata di chiusura del parco, come avviene ogni sera, il famoso castello della Bella Addormentata si è colorato con i colori dell’arcobaleno, che sono anche i colori del movimento Lbgt.
Un arcobaleno anche sul cancello di ingresso del parco, con le mani di Topolino a formare il cuore, e infine, una grande festa con la musica firmata da Years & Years, Boy George, Corine e molti altri. Numerose manifestazioni anche in Italia, in particolare nel weekend scorso, dove migliaia di persone sono scese in piazza a Salerno, Modena, Padova, Perugia e Alessandria. E il prossimo weekend si replica, in programma il Gay Pride 2019 di Roma. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
Google dedica il suo “Doodle” di oggi, martedì 4 giugno 2019, in onore del Gay Pride: ovvero la celebrazione dei 50 anni dalla prima parata dell’orgoglio gay, anche meglio conosciuto come Gay Pride. Una manifestazione che ha avuto uno sviluppo ben preciso nel corso dei decenni e che è diventato un appuntamento importantissimo per la rivendicazione dei diritti della comunità omosessuale, negli anni sempre più decisa a respingere le discriminazioni di cui è storicamente stata fatta oggetto. Nate Swinehart, autore per Google del Doodle odierno che rappresenta proprio questa evoluzione del movimento dell’orgoglio omosessuale, ha spiegato il significato di una simbologia così importante:
“La parata dell’orgoglio gay è un simbolo di celebrazione e liberazione per l’intera comunità LGBTQ. Dalla sua prima edizione di mezzo secolo fa svoltasi a Christopher Street a New York City, fino alle manifestazioni mondiali di oggi, ha dato voce ad una comunità brillante e vibrante. Nel rappresentare il “Celebrating Pride”, la mia collega Cynthia Cheng ha avuto per prima l’idea di rappresentare la parata stessa e di mostrarla nel Doodle in dimensioni e slancio crescente nei decenni. Ispirato dall’idea di Cynthia, ho iniziato ad esplorare diversi stili che potessero rendere pienamente la sensazione di una sfilata in crescendo, capace di coinvolgere tutti coloro che ne fanno parte.”
Nello spiegare la genesi del Doodle che permetterà a Google di celebrare quest’oggi i 50 anni del Gay Pride, Nate Swinehart ha spiegato come è arrivato all’idea vincente:
“Dopo diversi esperimenti, sono arrivato all’idea di usare strisce di carta tagliata per rappresentare sia le persone, sia l’ambiente circostante. La carta è un elemento piatto e semplice per natura, ma aggiungendo strati multipli di profondità nel corso dei decenni, ho avuto modo di mostrare la crescita della comunità nel tempo. Anche il colore ha giocato un ruolo importante nello sviluppo dell’idea, perché volevo rappresentare la vibrazione e l’energia della comunità. Il colore comincia poi a diffondersi, prima nelle singole persone, poi nella città intorno a loro, fino ad avvolgere l’intera composizione”
Swinehart ha affermato di essersi sentito fortemente coinvolto a livello personale nel progetto:
“Lavorare a questo Doodle è stato un qualcosa di profondamente personale per me. Come membro della comunità LBGTQ, ho molta familiarità con la lotta per sentirmi incluso, accettato e so di essere a tutti gli effetti “parte” di questo mondo. Prima di unirmi a Google nel 2014, ricordo di aver aperto la homepage di Google per vedere un Doodle che celebrava le Olimpiadi invernali, raffigurante i colori della bandiera arcobaleno del Pride: questo mi regalò speranza e un gran senso di appartenenza.”
Anche il direttore artistico dei progetti “Doodle” di Google, Erich Nagler, ha collaborato a questo progetto ed ha spiegato come è nata l’idea di dedicare un Doodle ai 50 anni del Pride:
“Quando ero appena maggiorenne sono andato al college a New York City. Anche se ero ancora completamente disorientato in una realtà per me completamente nuova, mi sono ritrovato a passeggiare per il Greenwich Village, passando per la 7th Avenue, dove le strade iniziano ad essere chiamate con dei nomi invece che con i numeri. Ho passato Sheridan Square arrivando a Christopher Street, il cuore storico della comunità gay della città. Qui c’era lo Stonewall Inn, il Lucille Loretta Theatre, la stazione della metropolitana, e i moli del fiume Hudson. Si trattava di un quartiere e una comunità dove potevo cominciare ad amarmi di più e odiarmi meno, dove finalmente mi sentivo accettato, dove non dovevo nascondermi o fingere, dove potevo essere pienamente me stesso e trovare altre persone come me. Negli ultimi 50 anni quel potente spirito di orgoglio nato proprio lì, proprio allora, si è diffuso da Christopher Street ad altre strade, quartieri e comunità, collegando persone in tutto il mondo. Questo spirito di amore e accettazione in continua espansione è qualcosa che abbiamo sperato di catturare e al tempo stesso trasmettere con il Doodle di oggi.”
Nessun commento:
Posta un commento