Google sarebbe pronta a collaborare seriamente con gli editori, soprattutto europei?
Stando alle recenti indiscrezioni, sembrerebbe che l'azienda sia persino disposta a pagare notizie di un certo spessore, da utilizzare all'interno di propri servizi, usufruibili dagli utenti.
Il giornalismo di qualità, capace di informare, con notizie di un certo livello, Questo vorrebbe Google, secondo le indiscrezioni del The Wall Street Journal. Infatti, l'azienda di Mountain View starebbe intraprendendo alcune trattative con i più importanti editori, soprattutto europei, per portare il nuovo servizio di news agli utenti più esigenti.
Google vorrebbe fare del "giornalismo di qualità" e per farlo sarebbe disposta a pagare in cambio di contenuti di un certo spessore da proporre ai propri utenti magari anche tramite un abbonamento.
Le indiscrezioni del WSJ non fatto altro che indirizzare la volontà di Google verso una monetizzazione dei contenuti editoriali permettendo di elevare il livello degli stessi, dietro un equo pagamento. E proprio l'azienda sembra stia già trattando le condizioni economiche con alcuni editori affinché si possa concordare l'arrivo di un nuovo servizio di contenuti prodotti da editori terzi.
Google nega il tutto ma spiega come la sua volontà sia quella di permettere agli utenti di "leggere contenuti giornalistici di qualità affinché si possa ottenere democrazia consapevole rendendo il settore sostenibile. Si tratta di un argomento che abbiamo molto a cuore e stiamo discutendo con i nostri partner, cercando nuove soluzioni per espandere i nostri rapporti già in essere con editori, basandoci su iniziative come Google News".
Alcuni pensano addirittura ad un nuovo Google News "Plus" con contenuti comunque gratuiti. Altri invece credono ad una versione a pagamento del servizio. Di fatto quello che potrebbe effettivamente valere la svolta è il sottostante pagamento di Google agli editori per un approccio più elevato del contenuto giornalistico. Una novità che in qualche modo potrebbe raffigurare una svolta nella produzione di contenuti per quali Google non aveva mai messo mano al portafoglio come compenso vero e proprio.
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