C’era una volta una donna, che aspettava una bambina. Dalla finestrella della loro piccola casa, si vedeva il giardino di una maga, nel quale crescevano fiori e frutti di qualsiasi genere. La donna, ogni giorno si metteva alla finestra e guardava quel giardino. Un bel giorno le venne voglia di assaggiare i raperonzoli che vi crescevano. Cercò di contenersi, ma la sua voglia era incontenibile: suo marito, non appena se ne accorse, poiché le voleva un gran bene, si intrufolò di nascosto nel giardino della maga e portò via un bel mazzetto di raperonzoli.
Il giorno dopo, però, la voglia non era passata: anzi, era aumentata a dismisura. Il marito, di nuovo entrò nel giardino di soppiatto, ma non aveva ancora raccolto il primo raperonzolo che si trovò la maga dinnanzi. L’uomo si scusò, raccontò della voglia insaziabile di sua moglie e di come fosse saggio accontentare una donna quando aspetta un bambino.
“E sia” disse la maga “prendi tutti i raperonzoli che vuoi dal mio giardino, oggi e anche nei prossimi giorni; ma quando nascerà la vostra bambina, la prenderò io”. Quando la moglie partorì, comparve accanto a lei la maga che prese la bambina, decise di chiamarla Raperonzolo e la portò via.
Raperonzolo divenne presto la bambina più bella del mondo e la maga, temendo che qualcuno potesse portarla via, la rinchiuse in una torre alta e senza scale né porte: c’era solo una finestrella sulla cima. Quando la maga voleva entrare, diceva:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli.”
E la bambina scioglieva la sua lunghissima treccia e la strega si arrampicava su di quella. Un giorno, passò di lì un principe, che si innamorò della ragazza a prima vista; tuttavia, non c’era alcun modo di raggiungere Raperonzolo in cima alla torre. E così, il principe ogni mattina si recava nel bosco a trovare Raperonzolo; un giorno, vide la maga che si recava ai piedi della torre e diceva:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli.”
Così, anche il principe imparò quella formula magica e la sperimentò: si mise sotto la finestra e con la sua bella voce disse:
“Oh Raperonzolo, sciogli i tuoi capelli che per salir mi servirò di quelli.”
La ragazza sciolse i capelli e il principe si arrampicò fino alla cima; quando Raperonzolo si accorse che non si trattava della maga, ma di un principe, all’inizio si spavento; il giovane però era simpatico e i due si innamorarono quasi subito. Il giovane andava ogni giorno a trovare la ragazza alla torre e insieme vivevano felici.
Un giorno, però, la maga si accorse dell’intruso: infatti, si era appena arrampicata sui capelli di Raperonzolo che la fanciulla le disse: “Mamma mia, come siete pesante. Il principe, è tanto più leggero di voi!”
La maga andò su tutte le furie: taglio i capelli a Raperonzolo, poi la portò nel mezzo di un deserto dove la ragazza si trovò a vivere in miseria. Dopo aver sistemato la ragazza, la maga legò i capelli della ragazza ad una trave e non appena il principe arrivò alla torre lasciò cadere a terra i capelli.
Immaginate la sorpresa del principe quando, invece della sua amata Raperonzolo, si trovò davanti una maga! “Raperonzolo non c’è più; per colpa tua, adesso vive in miseria”.
Il principe, sentendo quelle parole, si disperò a tal punto che si buttò giù dalla torre e diventò cieco. Così, prese a girovagare per il mondo senza sapere dove stava andando.
Un bel giorno, infine, arrivò nel deserto e trovò una ragazza con due bambini; riconobbe la sua voce: era Raperonzolo! Il principe le saltò al collo ed entrambi cominciarono a piangere di gioia: le lacrime di Raperonzolo, bagnando gli occhi del principe, gli fecero tornare la vista: e i due vissero felici e contenti.
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