Esso contiene 243 articoli, alcuni soltanto accennati, per una manovra dal valore di 37,9 miliardi di €.
Si parte, innanzitutto dal rinnovo della Cig per oltre 5 miliardi e il nuovo fondo anti-Covid da 4,senza dimenticare la novità dell’introduzione dell’assegno unico per i figlio per circa 3 miliardi. Nel testo sono previsti gli incentivi per le assunzioni dei giovani under 35, il Piano Sud con gli sconti sui contributi per gli assunti nel Mezzogiorno e la proroga dell’Ape sociale.
Ma alla luce dell’evoluzioni sulla diffusione dei contagi da Covid-19, è probabile che saranno necessarie alcune modifiche rispetto al testo varato circa un mese fa al Cdm. I 4 miliardi del fondo “da ripartire per il sostegno alle attività produttive maggiormente colpite dall’emergenza”, risulterebbe insufficiente a sostenere i settori economici provati dalla crisi dovuta all’epidemia, visto e considerato il fatto che la somma non pareggia nemmeno il totale degli ultimi due decreti “ristori”, che coprono solo pochi mesi.
Nella bozza, al fondo per la riforma fiscale è dedicato un intervento da 2,5 miliardi nel 2022 e 1,5 miliardi a partire dal 2023. Nello stesso articolo, viene incrementato di 3 miliardi per il 2021 e di 5,5 miliardi dal 2022 in avanti il Fondo assegno universale e servizi alla famiglia costituito nella passata legge di Bilancio per “dare attuazione a interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli”.
Per il capitolo famiglia il testo prevede anche uno stanziamento di 340 milioni di € per l’anno 2021 e di 400 milioni di € per l’anno 2022 per l’assegno di natalità e la proroga anche al 2021 dei sette giorni di congedo di paternità.
Stop ai contributi per tre anni per le assunzioni di giovani fino a 35 anni (entro 6 mila €) o per 4 anni in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Prolungato fino al 31 dicembre 2021 il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno.
Ancora, sono messi a disposizione 5,3 miliardi per altre dodici settimane di cassa integrazione alle aziende in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Il periodo considerato deve essere collocato tra il primo gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e tra il primo gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per la Cig in deroga.
Tra gli interventi viene prolungata fino al 30 giugno 2021 la cosiddetta Garanzia Italia a sostegno delle liquidità erogate per l’emergenza Covid alle imprese, tramite un rifinanziamento da 500 milioni nel 2022 e un miliardo nel 2023.
Nessun commento:
Posta un commento