Nella crisi economica sconti e promozioni hanno funzionato come una sorta di welfare reale, tutelando il tenore di vita: "Però certe cose costano poco perché qualcuno ha pagato un altro prezzo. Risparmiamo grazie alla compressione di salari e tutele degli addetti del terziario".
Il saggio di Marco Ferri e Francesco Iacovone ('Consumati. Siamo uomini o merci?', Massari Editore), è stato consegnato dai Cobas anche al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio.
'Arrivederci e grazie'. Ormai non ci facciamo neppure più caso a quella scritta, minuscola, in fondo agli scontrini della nostra spesa. Una gentilezza che si è trasformata in involontaria provocazione. Il segno di un conflitto d'interessi che ciascuno di noi incarna nella propria doppia essenza di consumatore e lavoratore. 'Arrivederci e grazie', ognuno per sé. Ma se ci fermassimo un solo attimo a riflettere, scopriremmo che non è proprio così: ce ne torniamo a casa come consumatori soddisfatti, quasi orgogliosi, di aver fatto lo shopping tanto agognato. Sempre più spesso di aver risparmiato. Ma come appartenenti alla comunità dei lavoratori dovremmo frenare gli entusiasmi.
"La verità è che quel prezzo che si è creduto vantaggioso, è il risultante di una catena di sfruttamento - scrivono Marco Ferri e Francesco Iacovone in 'I consumati. Siamo uomini o merci?' (Massari Editore) - . Dal costo del lavoro di chi ha prodotto la materia prima, passando per chi l'ha trasformata prima confezionata poi, chi l'ha trasportata, chi l'ha immagazzinata, chi l'ha esposta e chi l'ha venduta, chi ha incassato ed emesso gli scontrini.