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6 feb 2022

Tomás Nevinson di Javier Marìas

Due uomini, uno nella finzione e uno nella realtà, ebbero la possibilità di uccidere Hitler prima che questi scatenasse la Seconda guerra mondiale. A partire da qui, Javier Marías esplora il rovescio del comandamento «Non uccidere». 

Quegli uomini avrebbero fatto bene a sparare al Führer: è forse lecito fare lo stesso contro qualcun altro? Come dice il narratore di "Tomás Nevinson", «uccidere non è un gesto così estremo se si ha piena nozione di chi si sta uccidendo». 

Tomás Nevinson, marito di Berta Isla, cede alla tentazione di tornare nei servizi segreti dopo esserne uscito: gli viene proposto di andare in una città del nord-ovest della Spagna per identificare una persona che dieci anni prima aveva preso parte ad alcuni attentati dell'Ira e dell'Eta. 

Siamo nel 1997. 

L'incarico reca la firma del suo ambiguo ex capo Bertram Tupra, che già in precedenza, grazie a un inganno, aveva condizionato la sua vita. 

"Tomás Nevinson" è una profonda riflessione sui limiti di ciò che è lecito fare, sulla macchia che quasi sempre accompagna la volontà di evitare il male peggiore, e soprattutto sulla difficoltà di determinare quale sarà quel male. 

Sullo sfondo di episodi reali del terrorismo europeo, "Tomás Nevinson" è la storia di ciò che succede a un uomo al quale è già successo di tutto e al quale, apparentemente, non poteva succedere più nulla. Ma, finché la vita non finisce, tutto può accadere...

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