Un romanzo sorprendente che rivela il lato più visionario e meno noto di Corrado Alvaro.
Romanzo distopico pubblicato nel 1938, fu oggetto di censura per la sua descrizione di un sistema totalitario più cupo ancora di quello descritto successivamente da George Orwell in ''1984''.
A seguito di una guerra civile tra ''bande'' e ''partigiani'' l'ingegner Dale assiste impotente all'instaurarsi di una dittatura brutale.
Con la promessa di una società giusta e forte il regime controlla ogni aspetto della vita pubblica e privata, instillando paura e sensi di colpa.
