La favola racconta di un ladro che getta un pezzo di pane ad un cane. Questi capisce che lo ha fatto per non farlo abbaiare e non cade nel tranello.
La morale di questa favola è che solo i disonesti possono essere adescati.
(LA)
«Repente liberalis stultis gratus est,verum peritis inritos tendit dolos. Nocturnus cum fur panem misisset cani, obiecto temptans an cibo posset capi, "Heus", inquit "linguam vis meam praecludere, ne latrem pro re domini? Multum falleris. Namque ista subita me iubet benignitasvigilare, facias ne mea culpa lucrum".»
