un gran sbruffone
dall’aspetto feroce e un po’ cialtrone.
Era Creonte quasi un drago, quasi un marziano,
molto più grosso ma pur sempre cugino lontano
delle nostre docili, veloci, lacerte lucertole.
Ma, “sono invincibile”, pensava Creonte compiaciuto
e soddisfatto di sé, tronfio, gonfio di vanagloria,
convinto di passare alla storia.
