Saranno proiettate alcune anteprime nazionali del Cinema ucraino, come “The Living Fire”, un ritratto di una Comunità attraverso lo sguardo di tre generazioni. Girato sul versante ucraino dei Carpazi, il film è il primo lungometraggio del regista Ucraino Ostap Kostyuk.
Non mancherà, “Chernobyl”, un viaggio nella Città custode di uno dei grandi disastri dell’Umanità per verificare l’attuale situazione e scoprire gli scenari per il futuro.
Altro film, “Povodyr” (“La guida”) del regista Oles Sanin, candidato agli Oscar, ed interpretato dal grande attore ucraino Sergiy Mykhalchuk. Il film narra la storia di un ragazzo americano, Peter, e del menestrello cieco Ivan; entrambi coinvolti in turbolenti accadimenti nella metà del 1930 nell’Ucraina Sovietica.
Tra i film russi in programmazione, “The heritage of Love”, del regista Yuriy Vasilev e, l’atteso documentario “Pink spring in the Kremlin” (1917: l’omosessualità è discriminata in Russia. 1933: l’omosessualità diventa di nuovo un crimine. 1993: l’omosessualità è di nuovo legalizzata. 2013: Vladimir Putin sostiene le nuove misure legali che discriminano e molestano la popolazione dell’LGBT.), infine, “When we talk about KGB”: un salto negli anni ’80, nella Lituania occupata dai sovietici. Il lato più controverso della nota agenzia di intelligence in uno dei primi documentari mai prodotti sull’argomento.
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