Nato da madre persiana e padre arabo, apparteneva ad una delle antiche tribù yemenite. Trasferitosi da bambino a Bàssora, ivi divenne un famoso e stmato poeta. Dopo un soggiorno a Kufa, si stabilì a Baghdad. Qua, purtroppo, non riuscì, ad essere ammesso in presenza del califfo a causa della sua vita dissoluta e trasgressiva.
Da qui, infatti, nasce la voglia di esaltare con i suoi il vino e l'amore omosessuale, cause del suo arresto prima. Abū Nuwās uni' termini persiani o greci e sperimentò l'uso di metafore nella poesia. Le sue opere, tra cui il Diwan, riflettono l'evoluzione culturale del suo tempo, il linguaggio ricercato e moderno, impreziosito dall'uso di ricercati arcaismi.
Abū Nuwās fu, probabilmente, ucciso a causa del suo orientamento sessuale, perchè considerato peccatore.
Il vino è luce:
“Se ci mescolassi luce, essa si mescolerebbe con lui, e ne nascerebbero altre luci e fulgori. Circola quel vino tra i giovani, cui si piega docile il destino, dando loro soltanto le sorti da essi volute”. Il vino è “profumo del mondo”: “Un vino cui padre è l’acqua, e madre la vigna, e nutrice la calura meridiana bollente. Vino ebreo di lignaggio, musulmano di territorio, siro di esportazione, iracheno di nascita. E’ del paese dei Magi, ma ha lasciato I suoi correligionari, per odio del fuoco che presso di loro si attizza.”
(Abu Nuwas)
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