L'Eneide è un poema epico della cultura latina scritto dal poeta e filosofo Virgilio nel I secolo a.C., che narra la leggendaria storia di Enea, principe troiano figlio di Anchise, fuggito dopo la caduta della città, che viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando il progenitore del popolo romano.
I primi sei libri raccontano la storia del viaggio di Enea da Troia all'Italia, mentre la seconda parte del poema narra la guerra, dall'esito vittorioso, dei Troiani (alleati con i Liguri, alcuni gruppi locali di Etruschi e con i Greci provenienti dall'Arcadia) contro i Rutuli e i loro alleati, tra cui altri Etruschi; Enea e i suoi seguaci finiranno per essere conosciuti, in seguito, sotto il nome di Latini.
Enea è una figura già presente nelle leggende e nella mitologia greca e romana, e compare spesso anche nell'Iliade; Virgilio mise insieme i singoli e sparsi racconti dei viaggi di Enea, la sua vaga associazione con la fondazione di Roma e soprattutto un personaggio dalle caratteristiche non ben definite tranne una grande religiosità, e ne trasse un avvincente e convincente "mito della fondazione", oltre ad un'epica nazionale che allo stesso tempo legava Roma ai miti omerici, glorificava i valori romani tradizionali e legittimava la dinastia Giulio-Claudia come discendenti dei fondatori comuni, eroi e dei, di Roma e Troia.
Nessun commento:
Posta un commento