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29 mar 2018

La fattoria degli animali liberi: illustrazioni di Helen Oxenbury

La fattoria degli animali liberi: illustrazioni di Helen Oxenbury
A Helen Oxenbury, l'illustratrice inglese di 'A caccia dell'Orso', che con i suoi titoli ha venduto 40 milioni di copie in tutto il mondo e in Italia vende circa 20 mila copie all'anno, piacciono i libri che 
"sanno emozionare" ed è capace nei suoi disegni di lavorare moltissimo anche sul movimento di un sopraciglio". 

Storia per bambini sulla solidarietà e soprattutto sulla giustizia che vede una papera sfortunata alle dipendenze di un contadino pigro che passa le giornate a letto e la sfinisce di lavoro, 'La fattoria degli animali liberi' ricorda molto 'La fattoria degli animali' di George Orwell. 



"Mi sarebbe piaciuto moltissimo illustrare  La fattoria degli animali di Orwell, ho cercato di farlo ma la Orwell Estate, l'associazione che si occupa dei diritti delle sue opere, ha posto un sacco di problemi e alla fine ha rifiutato il progetto. L'idea che mi sono fatta è che sia accaduto perchè secondo loro dare il libro a una illustratrice per bambini l'avrebbe sminuito. Comunque è solo una mia ipotesi" racconta l'illustratrice. 

Così, quando Martin Waddell, l'autore de 'I tre piccoli gufi' ha scritto un testo che si ispira a 'La fattoria degli animali', è stato bellissimo illustrarlo" spiega la Oxenbury, 79 anni.

"L'argomento principale è la giustizia che ai bambini interessa moltissimo. Dicono sempre "'Non è giusto!', 'Non è giusto!'", ma c'e' anche un finale che allude al potere. Tutti gli animali della fattoria si ribellano al contadino sfruttatore e liberano dall'oppressione e dalla fatica la papera che alla fine della storia, però, allunga l'ala come se stesse dando un ordine alle galline. Forse sta seguendo le orme del contadino? "

La parte più bella della storia è la cooperazione e la parte più brutta è l'ingiustizia. C'è un indizio finale in cui troviamo la papera fare lo stesso gesto del fattore. L'idea è che il potere corrompe. E' la natura umana, spesso succede nella vita" dice la Oxenbury che ama molto gli animali che qui, come in Orwell, "diventano una metafora della corruzione umana". 

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