Una montagna di 30.000 tonnellate di piombo - residuo delle lavorazioni dell’impianto di Huasi, chiuso negli anni ’80 dopo aver funzionato per tre decenni – costituisce una vera e propria bomba ecologica e sanitaria per la cittadina di Abra Pampa, nel nord dell’Argentina.
Secondo lo studio dell’Università di Jujuy sulla valutazione del rischio chimico nella zona, l’81% della popolazione infantile è esposta ai danni derivanti dal piombo, soprattutto a causa dell’inalazione di polvere del minerale. Per l’OMS, il piombo inalato o ingerito si distribuisce nel cervello, nei reni, nel fegato e nelle ossa: si tratta di un elemento che non può essere in alcun modo trasformato o espulso.
I bambini sono particolarmente vulnerabili perché ne assorbono 4 o 5 volte più degli adulti. I danni cerebrali nei più piccoli non sono trattabili e includono ritardo mentale, diminuzione del quoziente intellettivo, carenza di attenzione, dislessia.
Si stima che gli effetti del ritardo mentale medio e dei problemi cardiovascolari a livello planetario possono essere attribuiti per l’1% all’esposizione da piombo, in vasta maggioranza nei paesi in via di sviluppo. Secondo il database del Blacksmith Institute di New York, ci sono oltre 500 siti fortemente inquinati da questo metallo pesante e circa 15 milioni di persone a forte rischio in tutto il mondo.

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