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12 feb 2019

GOLFO DEL MESSICO – La marea nera della Deepwater Horizon

GOLFO DEL MESSICO – La marea nera della Deepwater Horizon
Il disastro della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon della BP è stato il più grave danno ambientale marino della storia statunitense, di gran lunga superiore all’affondamento della petroliera Exxon Valdez nel 1989. 

Il 20 aprile 2010, durante le fasi finali di realizzazione di un pozzo posto a oltre 1500 metri di profondità nel Golfo, si verifica un’esplosione e un conseguente incendio, con una grande, continua fuoruscita di petrolio dal fondale marino, con perdite di vite umane (11 morti) e gravissime conseguenze ambientali per le coste della Louisiana. 



La marea nera che per oltre 106 giorni si è riversata in mare – si stima fra le 460mila e le 800 tonnellate - ha generato danni ingenti, tanto da rendere impossibile una quantificazione certa degli effetti del disastro, soprattutto pensando alle conseguenze negli anni a venire. 

Dagli ecosistemi marini, alla salute delle popolazioni, dall’industria della pesca a quella turistica, le ripercussioni sono state enormi. La BP si è accordata con il governo americano per un fondo risarcimento alle vittime per complessivi 20 miliardi di dollari, ma i reali danni del disastro ambientale sono tutti da valutare e la certezza della pena ancora stabilire.

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