A cinquant'anni dalla morte del "Che", Juan Martín Guevara ha trovato il coraggio di togliere dal piedistallo il fratello maggiore per restituirci il volto umano del mito dilagato nel mondo dopo il suo tragico assassinio in Bolivia il 9 ottobre 1967.
Per riconciliarsi con un fratello adorato ma ingombrante, Juan Martín riannoda il filo dei ricordi e ci presenta il "Che" più intimo, assolutamente inedito, colui che Ernesto Guevara de la Serna è stato prima di diventare una leggenda: il bambino-adolescente che divora libri e gioca a rugby, il ragazzo tenero e cocciuto, lo studente di medicina che si laurea a tempo di record, il giovane timido e audace con la vocazione al comando, il viaggiatore curioso e instancabile ma sofferente d'asma, il figlio prediletto che scrive malinconiche lettere a casa mentre scopre povertà e ingiustizie dell'America latina.
Tra divertenti aneddoti di vita quotidiana e inediti scorci di un ambiente familiare colto e anticonvenzionale nell'Argentina tra gli anni Trenta e Sessanta, Juan Martín Guevara compie un'intensa, e a tratti dolorosa, incursione nella propria storia privata, lontana e recente.
Dove eccentrici personaggi si mescolano con gli eventi del Novecento e l'assenza del fratello maggiore si riverbera sui precari equilibri di una famiglia che potrà finalmente riabbracciare il combattente sulla sierra di Cuba all'indomani della vittoria della rivoluzione cubana. Un libro sulla forza irresistibile della nostalgia e sui valori umani, prima ancora che politici, del "Che".
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