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8 dic 2021

Racconto di Natale: Kimen e Harim

C’era una volta in Africa un bambino. Stava tutto il giorno a lavorare nei campi, e la sera giocava con gli amici. Anche in Africa è Natale in questo periodo, e anche lì si avverte un po’ di ansia. 

Harim, questo era il suo nome, era come sempre a coltivare patate nei campi, guardando il sole alto nel cielo, coperto da alcune nuvole dispettose a forma di caprette e cavalli. ”Harim, Harim! Vieni veloce!”. 

Kimen il suo migliore amico, lo chiamava, sbracciandosi e correndogli incontro. “Cosa fai ancora qui, veloce! Mhaien è molto malata!” Mhaien era la saggia del villaggio , nonchè nonna di Harim e sua unica parente. 

Harim assunse subito un’aria preoccupata e chiese senza muoversi: “Dov’e’?”
Kimen disse all’amico che si trovava nella sua capanna, con una giovane donna che stava cerando di curarla come meglio poteva. Le gambe di Harim si stesero e subito si mise a correre. Delle calde lacrime si disperdevano sul suo viso. Gli occhi appannati distinguevano a malapena la figura snella di Kimen che gli correva di fianco. 

Arrivati alla capanna, il ragazzo si fece largo tra la gente, e si inginocchiò subito ai piedi del letto, pronunciando frasi africane, per confortare la sua povera nonna. “Non piangere Harim” gli disse la nonna, vedendo i suoi occhi lucidi. “Non ne vale la pena. Io sono vecchia. Cerca di passare bene il Natale. Non darti pena per me.” 

Harim ascoltava la voce della nonna spegnersi, nel pronunciare le brevi frasi. “Va Harim, vai fuori; tua nonna deve riposare, è molto stanca”. Il ragazzo si alzò e corse via. 

Il giorno dopo era la vigilia.“Harim”, disse Kimen, “tu cosa vorresti per Natale? ” “Niente. Siamo gente povera, senza soldi e senza niente. Il Natale non è cosa per noi.” “Ma cosa dici, stai farneticando? E’ vero, siamo poveri, ma il Natale e’ per tutti!” disse sorridendo Kimen.“No” insistette Harim. “Dio non ci ascolta…vuoi vedere? Ecco cosa vorrei: che mia nonna guarisse. Quanto scommetti che ora vado da lei e la trovo come ieri, senza neanche la forza per respirare?” 

In quel momento successe una cosa che nessuno avrebbe mai pensato: stava nevicando. Kimen disse:”Harim secondo me faresti meglio ad andare da tua nonna” ma non fece in tempo a finire che Harim era già un puntino nell’orizzonte. 

Harim scostò la tenda della capanna e con sua enorme sorpresa vide la nonna che camminava scalza pregando. “Nonna ! Stai bene! Evviva!” “Oh Harim” Sì, sto bene “ Ma c’è una sola spiegazione che giustifichi il fatto che mi sono ripresa da un giorno all’altro: hai sprecato il tuo desiderio di Natale”. “Come sprecato? ”, chiese chiese sorpreso il ragazzo, guardando la nonna. “Sì, hai usato il tuo desiderio per aiutare me. Per ringraziarti ti darò il mio. Dimmi, cosa vorresti?” “Ma quello che volevo l’ho già avuto nonna!!!” 

Nel frattempo Kimen mostrò il suo visotto compiaciuto ad Harim, come per dirgli: “Allora, chi aveva ragione? ” “Sì, Kimen” disse Harim, “Hai ragione, il Natale è per tutti”. 

 (Elisa, 11 anni)

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