Gli animali rappresentano stupende allegorie, a partire dal volo degli uccelli,al fine di prevedere il futuro o, dalle belve feroci che Dante incontra nella selva oscura.
Esistono animali che sentiamo più simili a noi, Questo sentimento di profonda affinità, dunque, scorre continuamente tre le pagine del libro.
Creature della terra, dell’aria, dell’acqua intrecciano le loro esistenze con sorprendente naturalezza.
L’autrice, nata e cresciuta in Sardegna, ha un legame profondo tra campagna,città, terra e mare, sin da quando era una bambina curiosa, che passeggiava accompagnata da un germano reale di nome Quaquarone.
Perchè non tenere sotto il banco di scuola la tartaruga Andrea, o covare sotto l’ascella un uovo di canarino convinta di vederne nascere un pulcino?
Ma il racconto non si ferma nel frinire della campagna sassarese, segue la sua protagonista umana negli anni dell’università a Cagliari, in quelli milanesi – dove a topi e pipistrelli si sostituiscono felini capaci di rispondere al telefono e rane dal meraviglioso color verde smeraldo – e nei viaggi in paesi più o meno lontani dove s’incontrano vipere francesi, galline eritree, coccodrilli cubani.
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