Il padre per lettera gli comunica che ha lasciato la madre per vivere con un’altra donna.
Silvestro intraprende un lungo viaggio in treno da Bologna per fare visita alla madre e ritrovare il paese natale in Sicilia, abbandonato quindici anni prima.
Lì accompagna la donna ad assistere i malati di malaria e di tisi e ha una rivelazione: queste persone sono il “mondo offeso”, la parte di umanità quotidianamente oppressa e rassegnata al proprio destino. Con un linguaggio estremamente letterario, ispirato ai silenzi e alle ombre di una Sicilia insolita, invernale e montuosa, Elio Vittorini, siciliano emigrato al nord, racconta in questo romanzo la propria terra e la trasforma in metafora del mondo intero e dell’esistenza.
Il romanzo-manifesto dell’impegno etico e civile dell’autore, un libro importante che non teme di guardare in faccia la realtà e le sorti dell’umanità, oggi più attuale che mai.
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