Anna ha trent'anni e non ne fa una giusta. Sarà per questo che non ha ancora realizzato il sogno di insegnare; o forse perché la strada per ottenere un posto di ruolo - si sa - è lunga e tortuosa.
Così, quando scopre di aver ottenuto una supplenza per un intero anno non può credere alle sue orecchie, e poco le importa che in quell'istituto professionale le sue amate materie umanistiche non siano le più importanti.
Anna è armata di buone intenzioni e nessuno le impedirà di essere il perfetto insegnante in stile "Attimo fuggente".
Quando però si trova davanti Rimmel, Bruzzo, Mito, il Principe e Panik le sue certezze vacillano: i nomignoli dei nuovi alunni sono anche simpatici, ma loro non lo sembrano affatto, e non hanno alcuna intenzione di ascoltarla.
