Parole a rivoli, a fiumane, a seconda che ruscellino di sottilità interiori oppure grandinino meta-significanze civili.
Con Roberto Vecchioni in fondo è sempre una questione di logos, di rabbia e di stelle (per citare il titolo di un suo disco). Parole a migliaia – disseminate a voce, per libri, canzoni – e mai qualcuna che vada fuori posto, pronunciata o scritta lì per caso.