Quel 2 settembre 2015 la realtà della crisi umanitaria siriana si è imposta come una deflagrazione, dopo anni di quasi totale indifferenza. Aveva solo tre anni, Alan, e insieme alla famiglia cercava rifugio da una lunga e insensata guerra.
Indossava la maglietta rossa che le mamme mettono ai loro bambini perché è il colore che si nota di più in mezzo al mare, in caso di naufragio. Ma non c'è rosso che tenga agli occhi di chi non vuol vedere. Anche Tima, la zia di Alan, ha visto la foto del nipote sui media, dalla sua casa di Vancouver, in Canada.
Nello stesso naufragio ha perso anche Ghalib, fratello di Alan, e la cognata. Ma a differenza del mondo, lei non aveva bisogno di una foto per scoprire l'inferno, lo aveva già vissuto.
