«E poi faremo l'impossibile. Collegheremo Brooklyn a Manhattan con il ponte più grandioso che si sia mai visto. Diventerà un'unica grande città».
Washington, 1864.
È un ballo in piena regola quello cui Emily Warren è invitata, anche se la festa si tiene in un ospedale militare, e gli invitati sono soldati infermi, feriti, con le gambe spezzate e il cuore in frantumi.
Emily, come altre ragazze, è lì per offrire loro una serata diversa, in cui dimenticare per un attimo la guerra che infuria. Lei che, per il suo paese, vorrebbe fare ben altro.