È un rebus dovrebbe significare "è affascinante". Invece lo diciamo di ciò che risulta incomprensibile. A questo dannoso equivoco si ribella un famoso giurista, introdotto fin da piccolo nel mondo dei rebus da uno zio che gli ha fatto gustare la meraviglia delle frasi dotate di un secondo significato nascosto.
E gli ha spiegato perché di questa meraviglia può godere di più chi ha il privilegio di parlare l'italiano. Il rebus intreccia parole e figure come accade solo nei sogni, che del rebus sono la variante notturna (come sapevano Artemidoro, Sigmund Freud e Primo Levi), ed è il più incantevole degli enigmi.
