La Fontaine si presenta come l'erede di Esopo, Fedro ed il discepolo di Epicuro. Attraverso le sue favole, ricche di riferimenti ironici e piuttosto critici fatti di piccoli racconti, fa narrare gli animali con parole che toccano punti sensibili del potere dominante che nessuno avrebbe osato pronunciare a quell'epoca.
La sua forma è raffinata e allo stesso tempo semplice. Tra le sue favole più celebri possiamo citare "Il lupo e la cicogna", "La volpe e l'uva", "Il topo di campagna e il topo di città".
Le morali e la satira in contrasto tra di loro sono tipiche dello stile di scrittura che lo contraddistingue. Non trascura nemmeno il senso di solidarietà e di pietà nei confronti degli sfortunati.
Ne è un esempio la favola "Il lupo e l'agnello", ove le logiche argomentazioni dell'Agnello-vittima, per cui il lettore non può che provare empatia, vengono sopraffatte sull'altare della prepotenza fisica del Lupo-carnefice. Età di lettura: da 5 anni.
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