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1 apr 2019

Giornata mondiale Autismo: monumenti in blu (2 aprile 2019)

Giornata mondiale Autismo: monumenti in blu (2 aprile 2019)
Anche quest'anno si celebra il 2 aprile la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull'Autismo, giunta alla sua 12/ma edizione, ed alcuni dei monumenti più importanti del mondo - come l'Empire State Building di New York e il Cristo Redentore di Rio de Janeiro - si tingeranno di blu, il colore scelto dall'ONU per l'autismo. 

Pure in Italia saranno tante le piazze e monumenti che si illumineranno o avranno un segno blu. E nell'occasione, torna la Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #sfidAutismo19 della Fondazione Italiana Autismo (FIA), per contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con sindrome dello spettro autistico e delle loro famiglie e sostenere la ricerca.

La Campagna, spiega la FIA in una nota, "si apre con la RAI che con RAI Responsabilità Sociale dedicherà un ampio spazio a questa tematica su tutte le reti a partire dal 1 aprile. Si prosegue poi su tante altre emittenti televisive e radiofoniche nazionali e locali per poi concludere la campagna il 14 aprile".


Dall'1 al 14 aprile con un SMS Solidale al 45589 sarà dunque possibile sfidare l'autismo donando 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 € per le chiamate da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile e di 5 e 10 € da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali. 

Sarà attivo anche il Telefono Blu di Fia 800 031819 che offre supporto alle famiglie. I fondi che verranno raccolti da FIA saranno destinati a progetti di ricerca scientifica ma anche a progetti rivolti all'istruzione, alla formazione degli operatori della scuola, della sanità e dei servizi sociali.

Negli Stati Uniti, secondo le stime, un bambino su 68 soffre di sindrome dello spettro autistico, un dato cresciuto di 10 volte negli ultimi 40 anni. Questa condizione si manifesta entro il terzo anno di età. 

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale, invece, ha un disturbo dello spettro autistico 1 bambino su 160, mentre in Italia, in base agli ultimi studi, l'autismo colpisce 1 bambino su 100, coinvolgendo oltre 500mila famiglie.   


"Non solo un'inclusione limitata alla scuola ma in tutti i contesti di vita, da quello ludico ricreativo a quello sportivo, per una partecipazione che favorisca il diritto alla normalità". E' questo l'appello lanciato da Maria Nicoletta Aliberti, neuropsichiatra infantile del Gruppo INI-Istituto Neurotraumatologico Italiano, in occasione della Giornata mondiale dell'autismo che si celebra il 2 aprile. "I disturbi dello spettro autistico sono un complesso di disturbi dello sviluppo, caratterizzato da una compromissione della modalità di interazione sociale e della capacità di comunicare del bambino nel rapporto con coetanei e adulti, associati alla presenza di schemi comportamentali alterati, ripetitivi, ristretti - spiega l'esperta - Per questo è fondamentale individuare azioni riabilitative e psicoeducative che possano aiutare il bambino a individuare le giuste strategie per avviare un graduale e costante processo di inclusione e partecipazione nei contesti di vita e non solo in quello scolastico". Se è infatti "consolidato in Italia il valore dell'inclusione e l'importanza della partecipazione delle persone con disturbo dello spettro autistico nelle istituzioni scolastiche - afferma - l'aspetto sul quale è necessario focalizzare le azioni sinergiche è la condivisione del valore dell'inclusione in tutti i contesti di vita, attraverso il riconoscimento del diritto alla 'normalità'.

Quello che serve, secondo Aliberti, è dunque un lavoro di squadra tra l'equipe medico-riabilitativa e psicoeducativa, la famiglia e il contesto di vita: "I genitori devono essere sostenuti affinchè riescano a costruire una rete di relazioni sociali che consentano un'esposizione al rapporto mediato, graduale ma costante con i pari e con gli adulti. Ma l'impegno comune dovrebbe essere orientato all'organizzazione di sistemi e luoghi di vita di tipo ricreativo, ludico, sportivo, lavorativo, di trasporti, ambienti adatti ad accogliere le specificità e le peculiarità delle persone con disturbi dello spettro autistico. Luoghi che siano 'di tutti' e non solo di 'alcuni' per ridurre il rischio di stigmatizzazioni, di stereotipi negativi e di isolamento". "Non vi è un unico approccio comportamentale e un'unica cura appropriata per tutti - prosegue Aliberti - ma un insieme di trattamenti riabilitativi e psicoeducativi volti ad aumentare la capacità di adattamento e di autoregolazione in relazione al momento evolutivo del bambino e al contesto in cui vive". E a giocare un ruolo è anche lo sport: "E' importante attivare programmi sportivi appositamente strutturati con personale altamente specializzato che possa avvicinare il bambino alle condizioni di relazione e partecipazione e condivisione, spirito cardine dell'attività sportiva".
 

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