Diciotto mesi prima della morte di suo padre Isaac, da tempo malato, Kathryn Schulz ha incontrato la donna che poi avrebbe sposato.
Queste esperienze sono il motore dei movimenti di cui si compone il suo memoir: Lost, la perdita, Found, l'incontro, e And, l'unione.
A queste tre parti corrispondono tre famiglie americane molto diverse: quella di Isaac, ebreo polacco immigrato negli Stati Uniti, avvocato dalla mente formidabile, tanto brillante quanto distratto; quella di C., futura moglie di Kathryn, figlia di contadini del Maryland, devoti cristiani; e la famiglia che nascerà dal matrimonio tra Kathryn e C. Schulz usa queste storie private come fili di un tessuto, le intreccia e le trasforma in qualcosa che le trascende, elaborando una lucida meditazione su come le nostre vite sono modellate dalla perdita e dalla scoperta: noi smarriamo cose di continuo (le chiavi, il portafoglio, il cellulare), affrontiamo perdite gravi e devastanti (dopo guerre, pandemie e disastri naturali), ma ogni giorno ci attende una scoperta, casuale o intenzionale, che si tratti di un pianeta sconosciuto, di un nuovo vaccino o di una persona che ci fa innamorare.